Edizioni Ephemeria https://www.edizioniephemeria.it/ Tue, 15 Dec 2020 16:03:46 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://www.edizioniephemeria.it/shop/wp-content/uploads/2022/11/cropped-Logo-LETTERA-M-EPHEMERIA-32x32.jpg Edizioni Ephemeria https://www.edizioniephemeria.it/ 32 32 194471396 Incontro tra Luana Trapè e Acruto Vitali su “Angeli, demoni, voli cosmici” di Licini https://www.edizioniephemeria.it/incontro-tra-luana-trape-e-acruto-vitali-suangeli-demoni-voli-cosmici-di-licini/ Wed, 25 Nov 2020 17:47:05 +0000 https://www.edizioniephemeria.it/shop/?p=723 L'articolo Incontro tra Luana Trapè e Acruto Vitali su “Angeli, demoni, voli cosmici” di Licini proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
Foto di Angelo Ribelle

All’inizio degli anni Ottanta, durante la progettazione di Angeli, demoni, voli cosmici, un documentario su Osvaldo Licini, Luana Trapè incontra a Porto San Giorgio il poeta Acruto Vitali, uno dei migliori e più cari amici del pittore, e gli chiede di partecipare al progetto leggendo qualche poesia di Leopardi. Già nel 1928, infatti, Licini gli scriveva: “Carissimo Vitali, io sto leggendomi e rileggendomi Leopardi e sto preparandomi seriamente al lavoro”. Questa testimonianza di interesse precoce e profonda per il poeta recanatese, rintracciabile a più riprese anche nel libro Errante Eretico Erotico, precipita però nel silenzio: Vitali si trasferisce a Milano, successivamente viene richiamato in guerra, Licini comincia a fare dei disegni ma non gliene mostra nessuno. Al suo rientro dalle armi, Licini pensa ancora a una serie di quadri su Leopardi, e vorrebbe che Vitali gli leggesse i suoi versi, con la sua sonora voce di tenore.
(Che fai tu, luna, in ciel?)
Passa molto tempo, Licini fa ritorno a Porto San Giorgio con un quadretto sotto il braccio: “ecco qua il mio Leopardi!”. Era un’Amalassunta luna.
Qui inizia la storia. Fin dalle opere giovanili di Licini esiste una consonanza interiore col poeta recanatese, una forma di paesaggio sublime per lui e per Leopardi, che nasce dalla contemplazione e dall’immersione nella natura, trasfigurata dalla pittura e dalla poesia fino a diventare una visione, un modo di sentire.
Quando si parla di sublime si compie spesso l’errore di usarlo nell’accezione del linguaggio comune, come sinonimo di eccellente, bellissimo, altissimo, mentre in questo caso dobbiamo fare un passo indietro. Il termine sublime viene usato per la prima volta nel II secolo dal greco Pseudo-Longino che, nel Trattato del Sublime, lo definiva “eco di un alto sentire”. L’opera, tradotta nel XVIII secolo, da inizio alla passione per i viaggi alla ricerca di paesaggi sublimi, emozionanti e grandiosi ma spesso tremendi, che rendevano possibile un’avventura inconcepibile nelle città, perché solo nella natura si ritrovava lo spettacolo della potenza superiore che poteva minacciare gli uomini, incutere terrore. Immanuel Kant nella Critica del giudizio (1790, solo otto anni prima della nascita di Giacomo Leopardi), definisce un secondo tipo di piacere sublime, dolente e malinconico per la finitezza dell’uomo di fronte alla grandiosità incommensurabile della natura. Il paesaggio sublime diventa uno dei protagonisti della cultura romantica, soprattutto ad opera di pittori del nord Europa – si pensi ad esempio a Caspar David Friedrich – rappresentazione di una natura spesso inclemente, dello sgomento generato da paesaggi tempestosi, ostili. E poi c’è uno sguardo meridionale del sublime, più aperto, disposto a vedere la meraviglia della natura, l’incanto, la vaghezza. Questa sensibilità del sublime tutta mediterranea risuona anche in Leopardi, che noi siamo abituati a considerare introverso, pessimista, chiuso in sé stesso, eppure in lui, il disincanto esistenziale genera il canto. È proprio questa capacità di elaborare una concezione rasserenante del sublime che l’accomuna a Licini. Si pensi al Paesaggio (1927), una scena bucolica in cui tutto è sospeso, l’aria è leggera e si può ammirare la serenità della natura, e a Il passero solitario: “Ed erra l’armonia per questa valle/ Primavera dintorno/ Brilla nell’aria, e per li campi esulta,/Sì ch’a mirarla intenerisce il core”.
Le terre marchigiane sono luoghi dell’immaginazione, del silenzio, nel quale il paesaggio fa continua opera di riduzione e sintesi, i personaggi lo attraversano, smarginano, e lo spettatore con loro. Si pensi ora al Paesaggio con l’uomo (1926), il passeggero che cammina attraverso il quadro e se ne va verso orizzonti lontani. Vediamo come un tempo sospeso, smisurato, lento, e il confine dell’orizzonte suggerisce qualcosa che, al di là, può essere infinito e incommensurabile). Leopardi, ne La quiete dopo la tempesta, scrive: “Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride/Per li poggi e le ville. Apre i balconi,/Apre terrazzi e logge la famiglia:/E, dalla via corrente, odi lontano/Tintinnio di sonagli; il carro stride/Del passegger che il suo cammin ripiglia”.
I paesaggi si fanno via via celesti, si ispirano più a ciò che l’artista immagina piuttosto che a ciò che vede. Sono le opere che più attingono da Leopardi e, ricordiamolo, quello leopardiano è un naufragio non di morte ma di estasi, di completa immersione nell’infinito, che è quanto avviene anche ai personaggi di Licini che navigano nel cielo, l’Olandese volante, gli angeli ribelli, personaggi che si librano, senza peso, spensierati, sospinti come da un vento che in realtà, nel cosmo, non esiste. Dopo queste esperienze cosmiche, Licini scrive a Giuseppe Marchiori, il critico che l’ha scoperto e compreso per primo: “dall’astratto io me ne sto volando verso lo sconfinato e il soprannaturale”. Infatti quello che, nel periodo milanese degli anni Trenta, era già un astrattismo un po’ surreale, ora matura del tutto in un paesaggio della surrealtà che si avvale anche di elementi astratti.
Tra i personaggi appare Amalassunta, “la Luna nostra bella, garantita d’argento per l’eternità, personificata in poche parole, amica di ogni cuore un poco stanco”, come scrive a Marchiori. Amalassunta era una principessa ostrogota, figlia del re Teodorico che ornò Ravenna di splendidi mosaici. Secondo la leggenda, alla morte del padre, diviene reggente e sceglie Fermo come dimora: alla periferia del regno, distrutta dai visigoti e dagli unni, rifiorirà sotto il suo governo. Secoli dopo, Licini scopre durante il suo assorto passeggiare nella città di Fermo, l’esistenza di Via Regina Amalassunta; al suo animo così aperto all’immaginazione e alla suggestione, quella nominazione ravviva la ricordanza visiva dei mosaici splendenti della basilica di Sant’Apollinare Nuovo, dei volti allungati dai tratti sintetici, essenziali, antichi. Ed ecco dunque, lontananza , durata nel tempo, immortalità di figure mitiche, trasmutazione, metamorfosi, di tutto questo è fatta Amalassunta luna. E come, nel 1954, Licini scrive a Marchiori: “forse Lendinara (il paese del critico n.d.r.), Recanati, Monte Vidon Corrado, sono una stessa cosa?”, potremmo dire oggi: Recanati, Monte Vidon Corrado, Luna, sono forse una stessa cosa? E questi personaggi titanici, che vagano per il cielo blu e sconfinato, sono in fondo Licini stesso, Angelo dal cuore rosso (1953) che atterra sulla luna, con la sua leggerezza, col suo entusiasmo e la sua forza. Come non pensare, allora, all’allunaggio del 1969 – quasi dieci anni dopo la morte del pittore – all’orma lasciata dai primi uomini sul suolo lunare? E l’astronauta avrà trovato le orme impresse in passato dai personaggi che l’immaginazione umana ha avuto l’ardire di scagliare fuori dall’orbita terrestre? Quelle dell’Angelo ribelle, che continua il suo volo verso cieli più remoti, di Astolfo, gli Argonauti, altri eroi mitici, e queste orme ancora ci inviano notizie dell’altrove, a noi che siamo pronti per nuovi voli.

E ora che avevo cominciato a capire il paesaggio: “Si scende”, dice il capotreno. “È finito il viaggio” .
(Giorgio Caproni – Disdetta)

L'articolo Incontro tra Luana Trapè e Acruto Vitali su “Angeli, demoni, voli cosmici” di Licini proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
723
Premio Pirandello – Vincitore Alessandro Pontremoli https://www.edizioniephemeria.it/premio-pirandello-vincitore-alessandro-pontremoli/ Wed, 25 Nov 2020 17:26:41 +0000 https://www.edizioniephemeria.it/shop/?p=719 L'articolo Premio Pirandello – Vincitore Alessandro Pontremoli proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
Foto Premio Pirandello con il vincitore Alessandro Pontremoli

Il Premio di Teatro Luigi Pirandello ha una cadenza biennale ed è stato istituito nel 1966, in occasione del centenario della nascita del drammaturgo agrigentino. A fondare il premio fu Ferdinando Stagno d’Alcontres, allora presidente della Cassa Centrale di Risparmio “Vittorio Emanuele” per le Province Siciliane. Seguendo le vicende della banca fondatrice, il Premio interrompe la sua attività per un decennio, fino a quando, nel 2007, la Fondazione Banco di Sicilia (oggi Fondazione Sicilia) lo riporta in auge per volontà del suo presidente, Giovanni Puglisi. Tra i grandi nomi del Teatro, che hanno segnato l’albo d’oro del Premio, ricordiamo: Ingmar Bergman (quarta edizione, 1970-1971); Giorgio Streheler (quinta edizione, 1972-1974); Eduardo De Filippo (sesta edizione, 1974-1976); Harold Pinter (ottava edizione, 1978 – 1980); Giovanni Macchia e Luca Ronconi (nona edizione, 1980-1981); Vincenzo Consolo e Vittorio Gassman (undicesima edizione, 1984-1985); Tadeusz Kantor, (quattordicesima edizione, 1989-1990); Dario Fo (quindicesima edizione, 1991-1992); Eugenio Barba (diciassettesima edizione, 1995-1996); Gianfranco De Bosio (diciottesima edizione, 2008-2009); Mario Missiroli, (diciannovesima edizione, 2010-2012).
Per la ventesima edizione, che contava una selezione di 344 testi e 18 saggi di teatro, la giuria era composta da Roberto Alajmo, Paolo Bosisio, Michele Guardì, Paolo Mauri, Alessandro Preziosi, Maurizio Scaparro ed Elisabetta Sgarbi.
Alessandro Pontremoli ha ricevuto il Premio per il Saggio Filologico con il saggio Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo (Edizioni Ephemeria). La giuria ha così motivato la sua decisione: “il saggio di Alessandro Pontremoli è una documentatissima lettura del fenomeno danza nel Rinascimento, attraverso la trattatistica dell’epoca e segnatamente delle opere di Domenico da Piacenza e di Guglielmo Ebreo da Pesaro, filologicamente riesaminate. Se il primo, che fu maestro del secondo, non ha finalità didattiche, il secondo più vicino alla cultura umanistica e al pensiero neoplatonico, si prefigge di rappresentare la danza come una scienza nel quadro di una nuova articolazione dei saperi o, se si vuole, di una vera e propria rivoluzione culturale in atto in quel torno di tempo. Rivisitando le raffinate corti italiane, l’autore investiga e rilegge la fascinosa traccia delle danze di allora e a questa danza pensata il lettore accede seguendo un percorso di straordinaria ricchezza”.
Tra i vincitori anche Roberto Herlitzka, Premio Speciale alla Carriera; Luca Micheletti, regista, drammaturgo e attore, ha ricevuto il Premio Internazionale; ad Antonella Pandini è stato assegnato, con il testo L’ascensore, il Premio Nazionale per la migliore opera teatrale; il Premio per il miglior saggio storico-critico è stato conferito a Valentina Garavaglia con L’effimero e l’eterno. L’esperienza teatrale di Gibellina (Bulzoni). La cerimonia di premiazione ha avuto luogo a Palermo, il 13 gennaio 2016, a Palazzo Branciforte, sede della Fondazione Sicilia.
“L’estro del teatro italiano è vivo e vegeto e gode di buona salute”, ha dichiarato Giovanni Puglisi, presidente della giuria del Premio Pirandello, che ha aggiunto: “Le numerose opere pervenute, il loro spessore generale e la qualità dei soggetti premiati ci confermano che il made in Italy teatrale ha una identità robusta, che deve essere incoraggiata e premiata. E la mission del Pirandello è proprio questa”.

L'articolo Premio Pirandello – Vincitore Alessandro Pontremoli proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
719
Nuove uscite: “La danza in Italia nel Novecento e oltre” di Elena Cervellati e Giulia Taddeo https://www.edizioniephemeria.it/nuove-uscite-la-danza-in-italia-nel-novecento-e-oltre-di-elena-cervellati-e-giulia-taddeo/ Wed, 25 Nov 2020 15:18:25 +0000 https://www.edizioniephemeria.it/shop/?p=706 L'articolo Nuove uscite: “La danza in Italia nel Novecento e oltre” di Elena Cervellati e Giulia Taddeo proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
Copertina del libro La danza in Italia nel Novecento e oltre: teorie, pratiche, identità a cura di E. Cervellati, G. Taddeo

Tra le uscite di Edizioni Ephemeria è disponibile, fresco di stampa, il nuovo volume “La danza in Italia nel Novecento e oltre: teorie, pratiche, identità” a cura di Elena Cervellati e Giulia Taddeo (Atti del convegno tenutosi al DAMS di Bologna 28-30 marzo 2019, con contributi di alcuni dei maggiori storici, critici e operatori del settore danza in Italia).

L'articolo Nuove uscite: “La danza in Italia nel Novecento e oltre” di Elena Cervellati e Giulia Taddeo proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
706
Nuove uscite: “L’architettura della Terra” di Amos Masè https://www.edizioniephemeria.it/nuove-uscite/ Wed, 25 Nov 2020 14:57:08 +0000 https://www.edizioniephemeria.it/shop/?p=694 L'articolo Nuove uscite: “L’architettura della Terra” di Amos Masè proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
Copertina del libro l'architettura della terra di Amos Masè

Tra le nuove uscite per Edizioni Ephemeria: “L’architettura della terra”, il nuovo volume di Amos Masè.
Formato cm 17×24, 752 pagine ricche di illustrazioni, foto, planimetrie, stampato interamente a colori. Il volume è organizzato in IX capitoli che vanno dalla “città antica” alla “città del neoliberismo” e analizza l’evoluzione dell’architettura e dell’urbanistica, nei molteplici contesti non solo europei, in relazione al pensiero che ha caratterizzato le varie epoche. Il libro è particolarmente rivolto a studenti universitari e a studiosi e appassionati di architettura e urbanistica.

L'articolo Nuove uscite: “L’architettura della Terra” di Amos Masè proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
694
Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo https://www.edizioniephemeria.it/danza-e-rinascimento-cultura-coreica-e-buone-maniere-nella-societa-di-corte-del-xv-secolo/ Thu, 05 Mar 2020 15:19:03 +0000 http://edizioniephemeria.it/shop/?p=142 L'articolo Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>

di Alessandro Pontremoli
Numero di pagine: 176
Prezzo: 21 euro
ISBN: 9788887852127

Nel corso del Quattrocento, la corte, complice la cultura umanistica, elabora una nuova forma del vivere e un gusto raffinato in tutte le arti. Accanto allo studio della retorica e della grammatica latina, l’aristocrazia pratica la musica e la danza. I nobili imparano la civiltà e le buone maniere per divenire uomini di potere e colti mecenati. All’interno dei vari momenti della festa rinascimentale e della vita di palazzo, la danza costituisce uno dei modi di espressione della cultura della corte, grazie alle funzioni di intrattenimento sociale e di forma spettacolare. L’affermarsi della figura di un maestro, nel contempo un teorico e un pratico del ballo, e l’introduzione del trattato di danza fanno sì che il ballare assurga al rango di vera e propria arte, diventando così una componente indispensabile della formazione dei prìncipi e degli aristocratici e un requisito fondamentale del cortigiano. Questo studio si propone di indagare processi di memorizzazione di corpi in azione, analizzare e studiare testi, manufatti e monumenti come traccia di una rete di condizioni, ricostruire le relazioni che qualificano la percezione e la presenza di azioni simboliche in un contesto.

Alessandro Pontremoli insegna Storia della danza all’Università degli Studi di Torino. Si occupa delle forme e delle estetiche coreiche, in particolare dei secoli dal XV al XVIII e della contemporaneità. Membro della Commissione consultiva per la danza del Ministero dei beni e delle attività culturali, è stato presidente dell’Associazione italiana per la ricerca sulla danza dal 2004 al 2010. Fra i suoi volumi ricordiamo: Intermedio spettacolare e danza teatrale a Milano fra Cinque e Seicento (1999); Storia della danza dal Medioevo ai giorni nostri (2002); La danza. Storia, teoria, estetica nel Novecento (2004); Danza e Rinascimento (2011, premio Pirandello per la saggistica edizione 2013-2014); La danza nelle corti di antico regime (2012); Elementi di teatro educativo, sociale e di comunità (2015).

L'articolo Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
142
Chiedi al tuo corpo. La ricerca di Adriana Borriello tra coreografia e pedagogia https://www.edizioniephemeria.it/chiedi-al-tuo-corpo-la-ricerca-di-adriana-borriello-tra-coreografia-e-pedagogia/ Thu, 05 Mar 2020 15:11:22 +0000 http://edizioniephemeria.it/shop/?p=136 L'articolo Chiedi al tuo corpo. La ricerca di Adriana Borriello tra coreografia e pedagogia proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>

a cura di Ada d’Adamo
Numero di pagine: 328
Prezzo: 26 euro
ISBN: 9788887852301

Che cosa spinge l’uomo a danzare? Che cos’è la coreografia? È possibile insegnare a coreografare senza fare dell’allievo un clone di se stessi? Con quali parole veicolare la trasmissione della conoscenza? Immergersi negli scritti di Adriana Borriello significa confrontarsi con queste e con tante altre domande, alle quali l’autrice cerca di rispondere mettendo in gioco un “sapere” che è costruito innanzitutto attraverso un “fare”. “Intendo la parola ‘metodo’ nel senso di cammino, via da percorrere, il cui tracciato funge da guida e conduce. Per ogni individuo che la percorre e per ogni volta che viene percorsa, l’esperienza e il risultato sono diversi. La sua ricchezza risiede proprio nell’essere una forma che, abitata e agita ripetutamente, produce molteplicità e si rigenera, tra ricorrenze e differenze”. Del proprio peculiare e articolato cammino nella danza Adriana Borriello svela e ripercorre le tracce, offrendo al lettore narrazione, analisi e riflessione di inconsueto e prezioso spessore. Prefazione di Alessandro Pontremoli.

[vc_posts_slider type=”flexslider_slide” count=”All” interval=”5″ thumb_size=”thumbnail” orderby=”menu_order” posttypes=”post” categories=”Collana Danza”]

L'articolo Chiedi al tuo corpo. La ricerca di Adriana Borriello tra coreografia e pedagogia proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
136
In contatto con la realtà. Tango e Danza Movimento Terapia. Conversazioni con il Maestro Rodolfo Dinzel https://www.edizioniephemeria.it/in-contatto-con-la-realta-tango-e-danza-movimento-terapia-conversazioni-con-il-maestro-rodolfo-dinzel/ Sun, 05 Jan 2020 15:21:23 +0000 http://edizioniephemeria.it/shop/?p=145 L'articolo In contatto con la realtà. Tango e Danza Movimento Terapia. Conversazioni con il Maestro Rodolfo Dinzel proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>

di Angela Nicotra
Numero di pagine: 160
Prezzo: 23 euro
ISBN: 9788887852318

Angela Nicotra, danzaterapeuta a Berlino, individua e analizza in questo volume le relazioni tra il tango e la Danza Movimento Terapia, DMT, offrendo strumenti teorici e pratici volti ad arricchire l’efficacia terapeutica di entrambe le discipline. Nato da conversazioni, lezioni e scambi di competenze con il grande maestro argentino Rodolfo Dinzel, scomparso nel 2015, il testo offre una rigorosa indagine psicofisica ed emotiva del tango, filtrata attraverso i principi di analisi del movimento della DMT e di Rudolf Laban. Si rende così possibile spiegare gli effetti della danza sulla persona e proporre un contesto teorico per comprenderne i fenomeni emozionali, rendendo manifeste le potenzialità relazionali del tango. L’intento è descrivere il possibile sviluppo dell’ascolto, la consapevolezza e l’attenzione verso se stessi, il proprio compagno e l’ambiente circostante, ambiente inteso come spazio, musica e comunità. Se usato opportunamente come strumento terapeutico, il tango permette di esercitare e modificare coscientemente le diverse forme di comunicazione all’interno di una relazione essendo una danza di abbraccio.

L'articolo In contatto con la realtà. Tango e Danza Movimento Terapia. Conversazioni con il Maestro Rodolfo Dinzel proviene da Edizioni Ephemeria.

]]>
145