“DEL SILENZIO PER FRAMMENTI” di Giorgio Cutini a cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi

25,00

“DEL SILENZIO PER FRAMMENTI”

di Giorgio Cutini

a cura di Daniela Simoni e Nunzio Giustozzi
pag 126 formato 21,5 x 24,00
prezzo 25,00 Euro
ISBN 978-88-87852-45-5

Descrizione

Libro fotografico che propone un’immagine inconsueta dei paesaggi montani appenninici delle Marche,
attraverso i bianchi, i grigi e i neri, non si tratta di mera rappresentazione di una realtà visibile e consueta ma
diviene poetica del silenzio e dell’invisibile. Inquietudine, solitudine e silenzio sono i temi oggetto di
riflessione della recente ricerca di Giorgio Cutini.
Scrive Daniela Simoni in: “Del silenzio per frammenti” (Edizioni Eephemeria 2024) “che la fotografia di Cutini
sia di matrice concettuale in cui il pensiero precede l’immagine e la elabora lasciandolo sedimentare
nell’obiettivo e nella coscienza. Il tempo e il suo fluire costituiscono l’ordito su cui l’Autore intesse le sue trame di
frammenti, dialogando segretamente con la natura, sia essa un albero o una montagna.”
Nunzio Giustozzi sullo stesso libro scrive “..il fotografo che riesce a dar vita a luoghi dello spirito, ricoperti da
un manto nevoso che cela una flora ormai sfiorita in un inverno muto, avvolto nelle brumose foschie ma pregno di
speranze, in cui ogni regola spaziale e luminosa può essere violata, non vigere più alcun rapporto tra i piani, e
l’orizzonte anche salire per rimanere sospese a mezz’aria.”
La semantica si occupa dei processi di significazione come dire la produzione di senso e come percepiamo il
mondo attorno a noi, indiscutibile certificato di presenza; Cutini è alla ricerca di una configurazione che possa
rispondere alle sue motivazioni interiori e adegua con alcuni artifizi propri delle caratteristiche linguistiche del
medium fotografico che ne modificano in parte il linguaggio naturale, il corpus come grado di rivendicazione
dell’artista, e, quindi, dal recupero della sua identità critica e propositiva, attraverso una fotografia affrancata dalla
sua stessa storia e tradizione. Una fotografia che va intesa come una riduzione di una ideologia romantica a favore
di una produzione allineata ai nuovi strumenti della produzione culturale e multimediale.
Cutini si concentra su soggetti che di per se evocano la potenza della natura e nel contempo la solitudine dei
paesaggi e che accentuano la comunicazione del concetto del silenzio contemplativo. La fotografia di Cutini
cattura non solo lo stupefacente aspetto esteriore della scena, soprattutto il significato simbolico ed emotivo. La
scelta accurata delle prospettive, degli equilibri compositivi, dei vuoti e dei pieni degli elementi, del tratteggio
tonale come parafrasi della profonda libertà creativa di Cutini, unita all’incondizionata interpretazione
dell’immagine come capacità di evocare emozioni e riflessioni profonde. Il frammento, la modularità utilizzata i
tasselli che collegano luci e ombre esaltano la forza evocativa delle immagini che, senza dimenticare le origini del
lavoro, lasciano ampi spazi all’interpretazione personale. Una fotografia che cattura una parte di scena e stimola la
mente a riempire i vuoti con le proprie esperienze e sensazioni trasferendo nella sperimentazione il linguaggio
fotografico, più intimo e coinvolgente. Il frammento fotografico è parte integrale della narrazione visiva, incastri
regolati che portano l’osservatore a condividere suggestioni e richiami.
Cutini utilizza il medium fotografico per catturare misteri fugaci, particolari significati per una complessa
riflessione sulla propria coscienza critica, un’esperienza esplorativa caratterizzata dal potere comunicativo e dalla
nuova versatilità della fotografia come mezzo manifesto.